I risultati della seconda campagna di monitoraggio ambientale confermano sostanzialmente i dati della prima: nella falda e nei suoli della zona industriale di Barletta, verso Trani, sono presenti fattori inquinanti superiori ai limiti consentiti dalla legge, soprattutto idrocarburi e metalli pesanti. E’ quanto emerso oggi, 9 maggio, nel corso della presentazione dei nuovi dati relativi alla falda e ai suoli ricadenti nella zona industriale, presso la Sala Riunioni della Polizia Locale. La seconda campagna di monitoraggio ha previsto l’utilizzo di piezometri per una rigorosa indagine con analisi chimico – fisiche e microbiologiche e ha integrato quella già eseguita nell’ambito del Protocollo d’Intesa tra Provincia di Barletta Andria Trani e Regione Puglia, Comune di Barletta, Arpa Puglia, Asl Bat e CNR – IRSA.
Preso atto della situazione, si tratta adesso di avviare la fase operativa della bonifica. Il CNR prevede di utilizzare tecniche che facciano ricorso ai batteri: “I batteri lavorano per noi – spiega Vito Felice Uricchio, dirigente del CNR-IRSA – e sono anche tecnologie che costano molto poco. Abbiamo potuto verificare, nel corso della seconda fase della sperimentazione, come siano particolarmente utili non solo per i contaminanti organici ma anche sui metalli pesanti come il Cromo esavalente che può essere detossificato”. L’ARPA fornirà gli strumenti per intervenire, sia su intere aree che in singole aziende. “Per poter contestare un inquinamento bisogna avviare una procedura gestita dalla Provincia. Individuato il responsabile del singolo inquinamento, nel nostro ordinamento chi inquina, paga” dichiara Vito Bruno, direttore generale ARPA Puglia.