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No al cibo sintetico: il Consiglio regionale della Puglia approva una mozione

A sostegno della battaglia intrapresa da Coldiretti per sensibilizzare i cittadini, ma anche il mondo scientifico e sanitario, sui rischi derivanti dal cibo in provetta

Il Consiglio regionale della Puglia prende posizione su una questione che tiene banco nelle ultime settimane, dopo il rifiuto esplicito del governo Meloni ad introdurre in Italia alimenti sintetici, motivato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida con il “rispetto del principio di precauzione” per la salute e “a tutela del patrimonio agroalimentare”. L’Italia è il primo Paese a introdurre il divieto “di impiegare, nella preparazione di alimenti o bevande, vendere, detenere per vendere, importare, produrre per esportare, somministrare o comunque distribuire per il consumo alimentare, cibi o mangimi costituiti, isolati o prodotti a partire da colture cellulari o di tessuti derivanti da animali vertebrati”. La norma, contenuta in un disegno di legge di iniziativa governativa approvato il 28 marzo scorso, prevede sanzioni amministrative per i trasgressori, da 10.000 a 60.000 euro oppure fino al 10% del fatturato annuale, insieme al divieto di accedere a fondi pubblici ed europei per le attività d’impresa.
Anche il Consiglio regionale pugliese si è schierato contro il cibo prodotto in laboratorio e ieri, 18 aprile, ha approvato all’unanimità la mozione proposta dal gruppo Pd per contrastare la diffusione del cibo sintetico. “La mozione – spiega Filippo Caracciolo, capogruppo del Partito Democratico – che vede come primo firmatario il consigliere Francesco Paolicelli, sostiene la battaglia intrapresa da Coldiretti per sensibilizzare i cittadini, ma anche il mondo scientifico e sanitario sui rischi derivanti dal cibo in provetta. È necessario – aggiunge – comprendere che la diffusione di tali prodotti comporta dei grossi pericoli, a cominciare da quelli relativi alla salute.  La nostra Regione, inoltre, individua nel cibo e nel turismo enogastronomico uno dei cardini della proprio sistema economico.  Per questo è necessario tutelare agricoltori e allevatori che, con la produzione di alimenti genuini e di qualità contribuiscono allo sviluppo dell’economia pugliese. Ringrazio – conclude Caracciolo – il collega Paolicelli per la sua proposta e tutto il gruppo per il sostegno alla mozione”.
Lo scontro è particolarmente acceso intorno all’ipotesi di introdurre nella nostra alimentazione la carne sintetica, già utilizzata in Paesi extraeuropei, soprattutto orientali, e approvata negli USA. Va chiarito che la carne sintetica non ha nulla in comune con la carne vegetale, già in commercio anche in Italia, prodotta in prevalenza con leguminosi, soia, avena e mais. La carne sintetica si ottiene invece in laboratorio coltivando cellule animali in fase embrionale: una tecnica che si utilizza già per esempio per i medicinali o per ricostruire i tessuti ustionati creando in vitro pelle sintetica.
Negli Stati Uniti la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato la vendita di prodotti alimentari di origine sintetica; a Singapore la carne sintetica è già in vendita da qualche tempo. Per essere ammessa in Europa, la carne sintetica dovrebbe ottenere l’approvazione delle autorità, a partire dall’Efsa, che si occupa della sicurezza alimentare; poi occorrerebbe il via libera di Commissione e Parlamento, esattamente come accaduto per le farine di insetti.
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