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“Oltre il confine”, al cinema il sogno di un futuro migliore

L' opera prima del regista Alessandro Valenti è stata presentata alla Multisala Paolillo

“Promettimi che quando arriveremo a Roma mi comprerai la maglia di Manè”, dice Eno a sua sorella Bekisisa. I due bambini, di dodici e sei anni, vivono nell’Africa sub-sahariana e ogni sera si addormentano sognando l’Italia. In Italia si vive bene, si studia, si lavora, si gioca a calcio e soprattutto si realizzano i propri sogni e loro non desiderano altro che arrivarci.

“Oltre il confine” è l’opera prima di Alessandro Valenti e racconta la storia di due fratellini che, dopo la morte della madre, decidono di inseguire il sogno di una vita migliore e di viaggiare da soli verso il Bel Paese.

Il lungometraggio, uscito nelle sale l’11 settembre, è stato presentato dal regista alla Multisala Paolillo nella serata di ieri 5 ottobre.

Quando le luci della sala Tognazzi si spengono, i volti dei due bambini sullo schermo appaiono subito persi e pieni di dolore per la perdita della loro madre. La donna, prima di spirare, raccomanda ai figli di partire per l’Italia alla ricerca dello zio Fallou.
Inizia così il loro viaggio, un viaggio fatto di speranza ma anche di pericoli e minacce: la traversata in mare (appena accennata dal regista), l’orrore dello sfruttamento minorile, la fame e i momenti di solitudine.
L’Italia non è certo come Bekisisa ed Eno la immaginavano dalla loro cameretta in Africa ma, scopriranno nel corso del loro viaggio, non è poi così male. I protagonisti, con il supporto di un’apicoltrice di nome Iaia, riescono a costruire una sorta di isola felice in cui vivere insieme agli altri “bambini abbandonati”, come li definisce il regista.

Ad aiutarli nella loro Odissea anche lo spirito della madre defunta, sempre pronta a vegliare su di loro.

Tutto è visto con lo sguardo ingenuo e sincero dei bambini e la narrazione, potente e poetica, si rifà a quella delle favole.
Valenti, con straordinari primi piani ed una fotografia perfetta, riesce a catturare tutta la purezza, l’altruismo ed il coraggio dei protagonisti della sua storia.

Una storia purtroppo comune alle migliaia di minori stranieri non accompagnati che ogni anno raggiungono il nostro paese: bambini “invisibili”, soli e smarriti, spesso lasciati in balia della violenza e dello sfruttamento.

“Ci sono storie che devono essere raccontate perché altrimenti ti perseguitano” – ha dichiarato il regista. “La storia dei bambini migranti mi segue da molto tempo, da quando ho guardato negli occhi un bambino che ha attraversato un intero continente per arrivare qui davanti a me. Da allora per me raccontare questa storia non è importante ma necessario, necessario per combattere quella “globalizzazione dell’indifferenza” che ti colpisce e non va più via se non fai attenzione”.

Presentato al Giffoni Film Festival 2022 e al Sotto18 Torino Film Festival, “Oltre il Confine” ha da poco vinto il Premio come Miglior Film al Montréal Film Festival, riscuotendo anche molto successo nel pubblico dei bambini.

A rendere il film realistico e al tempo stesso magico, oltre al prezioso sguardo cinematografico del regista, anche la straordinaria interpretazione dei giovani attori. Mama Fatou Mbaye e Fallou Mbaye hanno saputo regalare la loro anima allo spettatore, permettendogli di soffrire, amare, combattere e vivere insieme a loro.

“Oltre il confine” è una favola, ma è anche un racconto di formazione e un film d’impegno. Il regista salentino Alessandro Valenti ha saputo dare un volto ai “migranti”, restituire identità e dignità alle loro storie e raccontare “il dramma del nostro tempo” senza retorica, moralismi o polemiche di matrice ideologica.

 

 

 

 

 

 

 

Articolista di barlettaweb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

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