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Omicidio in discoteca a Molfetta, trovata l’arma: custodita da un 17enne

L'arrestato dice di aver reagito alle provocazioni verbali di un gruppo di ragazzi incontrati nella discoteca Bahia di Molfetta, tra i quali Eugenio Palermiti, nipote del boss di Japigia

Aveva dichiarato di aver gettato l’arma in mare, poi invece di averla occultata nelle campagne di Bitonto. Ma i carabinieri hanno ritrovato la pistola, calibro 7.65, utilizzata per la sparatoria nella discoteca di Molfetta nelle mani di un 17enne di Bari. A condurli a lui è stato lo stesso Michele Lavopa, arrestato per l’omicidio di Antonella Lopez, la 19enne ferita a morte nel locale nella notte tra sabato e domenica scorsi, e il ferimento di altri quattro ragazzi.

Nel racconto fatto agli inquirenti, Michele Lavopa, 21enne del quartiere San Paolo conosciuto come “Tupac”, dice di aver reagito alle provocazioni verbali di un gruppo di ragazzi incontrati nella discoteca Bahia di Molfetta, tra i quali Eugenio Palermiti, nipote del boss di Japigia.

Lavopa si sarebbe sentito minacciato e, temendo che Palermiti estraesse un’arma, avrebbe agito per primo esplodendo sette colpi, tra cui quello mortale per la 19enne. Il ragazzo avrebbe detto di essere uscito armato “per difendersi da eventuali aggressioni, come spesso accade oramai nei locali notturni baresi”.

 

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