Il gip del Tribunale di Foggia ha convalidato oggi, 6 settembre, il fermo di Redouane Moslli, il cittadino marocchino di 43 anni reo confesso dell’omicidio di Franca Marasco, titolare della tabaccheria di via Marchese de Rosa a Foggia, negozio in cui è stata uccisa a coltellate il 28 agosto scorso. Al termine dell’interrogatorio, il gip ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere con isolamento.
L’arrestato ha fornito oggi ulteriori elementi: in particolare, avrebbe ammesso di aver avuto un complice. Si tratterebbe di un napoletano, conosciuto poco prima nel centro di accoglienza di una parrocchia. Con lui si sarebbe accordato per mettere a segno la rapina.
Da quanto emerso finora, la mattina della rapina sfociata in delitto i due si sarebbero incontrati e il napoletano avrebbe consegnato a Moslli guanti, mascherina e coltello ritrovati poi dalle forze dell’ordine nella tabaccheria. Dopo l’aggressione, il 43enne avrebbe raggiunto il presunto complice in un garage in via Mameli: qui si sarebbe cambiato gli abiti sporchi e avrebbe spartito con lui il bottino, cioè 75 euro e due telefoni cellulari.
Qualche giorno dopo sarebbe stato sempre il napoletano ad avvertire Moslli della morte della tabaccaia aggredita e dell’aggravarsi della sua posizione, consigliandogli di lasciare Foggia. Consiglio effettivamente seguito dal 43enne marocchino, rintracciato poi dagli inquirenti e fermato nella stazione di Napoli.