Sono stati celebrati ieri mattina, 13 maggio, nella chiesa del Divino Lavoratore a Torremaggiore (Foggia) i funerali di Massimo De Santis, il vicino di casa 51enne ucciso da Taulant Malaj al rientro dal lavoro al bar nella notte tra il 6 e il 7 maggio scorsi. L’uomo era stato colpito a morte con 23 coltellate tra il collo e l’addome nell’androne del palazzo, perché Taulant era convinto che avesse una relazione con sua moglie Tefta. Proprio su questo punto della tragica vicenda, il celebrante don Renato Borrelli ha chiesto ai suoi concittadini durante l’omelia “il silenzio su qualcosa di inesistente. Penso che chi avesse sussurrato all’orecchio dell’assassino qualcosa dovrà sentire il rimorso”, ha detto il sacerdote. Presente alla cerimonia anche il sindaco del piccolo comune del Foggiano, Emilio Di Pumpo, che ha proclamato il lutto cittadino.
Si svolgeranno invece domani, lunedì 15 maggio, nella stessa chiesa i funerali di Gessica Malaj, la figlia 16enne anche lei vittima della furia omicida di Taulant. Per volontà della madre, che si trova ancora ricoverata in ospedale a Foggia per le ferite riportate quella notte, la salma della ragazza appena possibile sarà tumulata nel loro paese d’origine, l’Albania. Gessica frequentava la classe 3A dell’istituo superiore “Fiani-Leccisotti” di Torremaggiore. Ieri mattina gli studenti hanno piantato in suo ricordo un albero di ulivo nel giardino della scuola e liberato nel cielo palloncini colorati.
Convalidato dal gip di Foggia il fermo per i due omicidi, resta in carcere a Foggia il 45enne panettiere Taulant Malaj, reo confesso dei due omicidii e del ferimento della moglie. Davanti agli inquirenti ha dichiarato di non essersi reso conto di quel che faceva in quei minuti di orrore perché “aveva il diavolo in testa”. Ma il legale di sua moglie Tefta, Michele Sodrio, si dice invece “convinto che molto probabilmente Taulant Malaj aveva premeditato sia l’omicidio di Massimo De Santis, che quello della moglie Tefta. E che anche l’assassinio di Jessica non sia stato affatto un cosiddetto errore, ma sia stato voluto da Taulant, che odiava anche la sua stessa figlia”. Secondo l’avvocato, in questo caso ci sarebbero “altre aggravanti da ergastolo che mi sembrano palesi: quelle dei futili motivi e della crudeltà”. Per i due sopravvissuti alla strage, Tefta e il piccolo Leonardo di 5 anni, Sodrio si augura che “possano trovare aiuto dalle istituzioni, per essere sistemati in un luogo diverso”.