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Operazione “Canusium” nella Bat: scavi clandestini e vendita illecita di reperti archeologici, 16 arresti

La vasta operazione è stata condotta dai militari per la Tutela del Patrimonio Culturale, in collaborazione con il R.O.S. di Roma

Operazione “Canusium” è il nome dato al blitz con cui i carabinieri, oggi 24 maggio all’alba, hanno smantellato un sodalizio criminale dedito, secondo le accuse, a numerosi scavi clandestini, ricettazione e illecita commercializzazione, in ambito nazionale ed internazionale, di importantissimi reperti archeologici di valore storico culturale inestimabile e commerciale ingente.

La vasta operazione è stata condotta dai militari per la Tutela del Patrimonio Culturale, in collaborazione con il R.O.S. di Roma, con lo Squadrone eliportato «Cacciatori Puglia» e con i militari dei Comandi dell’Arma. Nel complesso sono stati impegnati circa 300 militari. In totale sono stati eseguiti 21 provvedimenti restrittivi e decine di perquisizioni. L’indagine è coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani.

Aggiornamento: Sedici i provvedimenti cautelari eseguiti fra Puglia, Basilicata, Campania, Lazio e Abruzzo,  che hanno portato all’arresto di 16 persone (4 in carcere e 12 ai domiciliari), e cinque misure tra obblighi di dimora e firma. Sono complessivamente 51 gli indagati, considerati componenti di una associazione specializzata nel recupero e traffico di reperti archeologici. Sono accusati, a vario titolo, di scavi clandestini, ricettazione e illecita commercializzazione – nazionale e internazionale – di reperti archeologici di valore sia storico-culturale sia commerciale inestimabile.

Dei reperti recuperati e sequestrati «è impossibile stimare il valore perché incommensurabile», ha evidenziato il comandante del nucleo di tutela del patrimonio culturale dei carabinieri Giovanni Di Bella. Depredato in particolare il sottosuolo di Canosa di Puglia, ricchissimo di reperti. «Questa operazione dimostra che il nostro territorio custodisce tanti tesori preda di tombaroli, ricettatori e broker internazionali. Il contrasto di questa holding criminale, che qualcuno chiama la mafia dell’arte, è il nostro impegno costante» ha detto il generale di brigata Vincenzo Molinese, comandante del Nucleo tutela del patrimonio culturale dei Carabinieri.

Un plauso all’operazione è giunto dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: «Complimenti ai Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale per la brillante operazione contro un’organizzazione criminale di tombaroli, ricettatori e trafficanti internazionali di reperti archeologici. La Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti del ministero della Cultura ha il database più grande al mondo nel suo genere, con oltre 1,3 milioni di files relativi a opere da ricercare, gestita in via esclusiva, alimentata e sviluppata sul piano tecnologico dai Carabinieri del Tpc: si è rivelata, ancora una volta, uno strumento di fondamentale importanza ai fini investigativi».

 

 

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