Una gravidanza serena, il primo figlio atteso per i primi di agosto con infinita gioia da una giovane coppia di Barletta. Ma il 10 agosto purtroppo il dramma: il bambino, un maschietto, nasce morto all’ospedale “Monsignor Dimiccoli”.
Stando al racconto dei familiari, la donna si era recata in ospedale il giorno prima per il consueto monitoraggio pre-parto (cosiddetto “tracciato”) ma il travaglio, nonostante la gravidanza fosse ormai a termine, tardava ad arrivare. Per questo motivo, il medico che l’aveva seguita durante tutta la gestazione le avrebbe consigliato di assumere olio di ricino in tarda serata, per stimolare il parto, e di recarsi in ospedale la mattina seguente.
La ragazza segue con scrupolo le indicazioni: in nottata in effetti avverte forti dolori addominali ma la mattina del 10 agosto, quando alle 8 si presenta in ospedale, il medico constata che il battito del bimbo non c’è più.
La donna viene quindi sottoposta a un parto cesareo ma darà alla luce un bambino già morto.
Su denuncia dei genitori, disperati per la perdita del figlio, la Procura di Trani ha aperto un’inchiesta per accertare se vi siano state negligenze da parte del personale sanitario. L’autopsia sul corpo del piccolo ha accertato che aveva due giri di cordone ombelicale intorno al collo ma resta da chiarire se questa circostanza possa essere stata la causa della morte. Al momento un medico ginecologo risulta iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto per consentirgli di partecipare alle fasi dell’indagine.
