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Piano Casa Regione Puglia, mozione del consigliere Fiorella per il recepimento

Il “Piano Casa” è stato recentemente approvato dalla Regione Puglia, in tutti i comuni pugliesi

“Nella qualità di consigliere comunale e capogruppo di “Amico”, nonché nella veste politica di presidente di Azione, ho formalizzato al presidente del Consiglio Comunale di Barletta una mozione consiliare tesa al recepimento della deliberazione avente ad oggetto il “Piano Casa della Regione Puglia”. Lo dichiara il consigliere comunale barlettano, avvocato Ruggiero Fiorella in una nota, che ha presentato la mozione in data 15 dicembre.

“La suddetta iniziativa, coadiuvata dal segretario cittadino di Azione Vincenza Dimaggio, si inserisce in un percorso di presentazione in tutti i Comuni della Regione Puglia, in sintonia con il coordinatore regionale Amati, con il capogruppo consiliare Regionale Mennea e con il consigliere regionale Clemente, di identiche mozioni che promuovano e facciano immediatamente recepire e rendere operativo il “Piano Casa”, recentemente approvato dalla Regione Puglia, in tutti i comuni pugliesi”.

Di seguito, il contenuto integrale della mozione:

Mozione PIANO CASA

Considerato che

· in data 12 dicembre 2023 il Consiglio Regionale ha deciso di rendere applicabile in Puglia l’innovata disciplina della ristrutturazione edilizia introdotta dal Decreto legge n. 76/2020 ai fini della rigenerazione urbana, contribuendo, di fatto, al perseguimento delle finalità della legge regionale n. 21/2008 “Norme per la rigenerazione urbana” ed al definitivo superamento della “stagione del Piano Casa”, introdotta in Puglia con la legge n. 14/2009 e della legge n. 20/2022 “norme per il riuso e la riqualificazione edilizia” di cui è disposta l’abrogazione;

· la legge approvata, dà attuazione al dettato normativo del DPR n. 380/2001 “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”, così come disciplina il DL n. 76/2020, convertito con modificazioni dalla L n. 120/2020, nel punto in cui prevede che gli interventi di ristrutturazione edilizia possono “prevedere altresì, nei soli casi espressamente previsti dalla legislazione vigente o dagli strumenti urbanistici comunali, incrementi di volumetria anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana”;

· tutti gli interventi di ampliamento devono essere funzionali a conseguire il miglioramento, nei limiti del possibile, della classe energetica degli edifici. Gli interventi di demolizione e ricostruzione, invece, devono far conseguire la più alta classe energetica;

· a differenza del vecchio Piano casa applicabile in deroga agli strumenti urbanistici del comune, quello oggi in vigore prevede che i comuni approvino in consiglio comunale una variante agli strumenti urbanistici, sempre nel rispetto dei piani paesaggistici. Tale delibera non è soggetta ad alcuna approvazione successiva né ai vari procedimenti inerenti la VAS, salvo controlli a campione.

Ritenuto che

· il nostro paese, in linea con gli altri paesi di Puglia, esprime, soprattutto nel centro storico ma anche nelle zone B, un patrimonio edilizio esistente generalmente in classe energetica G, ciò significa che lo stesso spreca 160 kWh a metro quadro rappresentando un potenziale inquinante più di tanti camini di imprese e di aziende così come si intendevano fino a qualche anno fa. Nelle zone C, che hanno visto la loro realizzazione negli anni settanta, gli immobili sono prevalentemente di classe F e quindi consumano tra i 121 e i 160 kWh al metro quadrato;

· l’impegno, anche in linea con la direttiva europea “case green”, è quello di raggiungere entro il 2030, ovvero, entro il 2050, il traguardo “emissione carbonica zero” ed occorre quindi incentivare la riqualificazione edilizia convertendo l’esistente o realizzando edifici in classe D.

Visto che

· il nuovo piano casa, tra le altre, è applicabile nelle zone A (centri storici): i comuni possono approvare i piani di recupero con procedura semplificata (solo la delibera comunale), presentati anche dai privati e pur limitati a un unico compendio, attribuendo le premialità volumetriche del Piano Casa, esclusivamente su immobili non vincolati o tutelati;

· gli immobili ricadenti all’interno di tutti gli ambiti scelti dalla delibera comunale possono ricevere una premialità fino al 20% in caso di ampliamento e fino al 35% in caso di demolizione e ricostruzione. Nel caso di ampliamento, qualora per motivi tecnici o per motivi di tutela non sia possibile l’ampliamento stesso, la volumetria premiale può essere realizzata all’interno della stessa area di pertinenza;

· per quanto riguarda le aree a standard, generate dagli ampliamenti o dalle demolizioni e ricostruzioni, si potrà procedere alla monetizzazione in caso di impossibilità nel reperirle.

Rilevato infine che

· il Piano Casa, oltre a riguardare la sfera urbanistica, incide fortemente sulla legalità, sull’ambiente, sulla salute delle persone, sostenendo sia comparto edilizio, settore trainante per l’economia del paese già in forte difficoltà a causa dell’imminente scadenza della stagione dei bonus edilizi, che intere famiglie;

· il nostro paese ha assolutamente bisogno di adottare il Piano Casa per garantire e sostenere la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio aiutando anche le famiglie;

· tutto ciò comporta, inoltre, l’ingresso di nuove risorse per le casse comunali da sempre in difficoltà anche a causa dei minori sostegni dello Stato.

Tutto ciò premesso, si impegna il Sindaco e la giunta comunale a dare celere indirizzo agli uffici competenti affinché predispongano specifica delibera di Consiglio Comunale volta ad adottare il Piano Casa per il Comune di Barletta”.

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