Direttore Antonio Sarcina

APP

Pietro Mennea: Intervista agli atleti Inglese e Haliti

Il personale ricordo dei due sportivi a dieci anni dalla morte di Pietro Mennea

A dieci anni esatti dalla morte di Pietro Mennea, abbiamo intervistato la mezzofondista barlettana, medaglia d’argento ai campionati europei di Amsterdam 2016, Veronica Inglese (la diretta della sua intervista potete trovarla sulla nostra pagina Instagram) e abbiamo raggiunto telefonicamente l’ostacolista e velocista italiano, Eusebio Haliti. Qui la sua intervista.

A dieci anni dalla morte di Pietro Mennea, qual è il ricordo che ti lega a lui?

“Di persona l’ho incrociato solo a qualche manifestazione ero piccolissimo dargli la mano, salutarlo era già da brividi. La cosa più bella che è successa quando sono andato a Mosca a fare i campionati mondiali è che abbiamo scoperto che della nostra provincia, l’ultimo a fare un’olimpiade era stato Pietro e proprio su quella pista dove lui aveva vinto l’oro; quindi è stata un’emozione particolare quella di correre i mondiali a Mosca dove Pietro aveva vinto l’oro nella sua gara più prestigiosa.”

Tu hai organizzato negli ultimi anni il Mennea Day hai già cominciato a pensare a dei progetti per settembre 2023?

 

“Assolutamente sì, anche se mi ritrovo in uno scenario rivisto, nel senso che ho appreso di una convenzione tra la Fondazione Mennea e l’amministrazione comunale e non so quindi questo come si andrà ad integrare e quali saranno le operazioni che dovremo fare insieme alla Fondazione.
Faccio una piccola premessa: L’ Avis Barletta e io in tutti questi anni che abbiamo organizzato l’evento l’abbiamo fatto sempre in accordo e su autorizzazione scritta da parte dell’Avvocatessa Manuela Olivieri, la quale la prima volta è stata anche presente, le altre purtroppo per impegni essendo quella data molto particolare per lei, dovendo girare un po’ tutta Italia, non è riuscita ad esserci, per cui non penso ci saranno problemi sull’organizzazione 2023, ma prima di poterlo affermare è opportuno che ci sia un confronto con questo nuovo scenario.”

Qual è la tua idea di Mennea Day 2023?

“L’anno scorso abbiamo fatto solo i 200m internazionali, quest’anno l’intenzione dell’Avis Barletta e mia, come organizzatore è quella di fare un 200 di maggior livello del 20’’62 che si è fatto l’anno scorso che di per se è una prestazione abbastanza alta con la vittoria del cubano Arnaldo Lazael Romero Crespo (ndr.), ma quest’anno vogliamo inserire anche qualche altra gara di livello internazionale, di modo che il Mennea Day abbia una visibilità per più gare e possa essere al centro dell’attenzione dell’atletica internazionale.”

Sei il direttore tecnico dell’Avis Barletta, hai riportato l’eccellenza nella nostra città dando la possibilità anche ai più piccoli che sognano di fare atletica di allenarsi nella propria città

“Ci tengo a fare una premessa in merito all’Avis Barletta che è una società che ricorda Pietro Mennea e non lo fa in un solo giorno, l’Avis lo ricorda e porta avanti il suo nome tutto l’anno e mi duole leggere che siano stati usati termini come: di vantaggio o lucro nello sfruttare l’immagine di Pietro Mennea, la società e io come direttore tecnico e organizzativo degli eventi abbiamo sempre investito nello sport, nell’atletica leggera e nel valorizzare la figura di Pietro. La dimostrazione è una squadra di serie A oro, non era mai successo prima che una squadra pugliese arrivasse a quel livello, l’Avis Barletta è nella storia già per questo risultato raggiunto nel 2022, perché in Puglia da quando esistono i campionati di società, da quando esiste l’atletica non c’è mai stata una squadra maschile che sia andata in seri A oro, cioè nella massima serie.
Un risultato storico, perché qualora un’altra squadra che non sia l’Avis Barletta vada in serie A oro, si si dirà che ha raggiunto un risultato come il nostro nel 2022, questo per noi è motivo di grande orgoglio.
Quindi noi come società, io come organizzatore, il presidente Gioacchino Dagnello, il direttivo con l’Avis Barletta abbiamo da subito valorizzato la figura di Pietro Mennea mettendoci risorse umane ed economiche. Lo abbiamo fatto con un obiettivo ben definito: quello che nessuno più debba fare come ha fatto Pietro, Veronica Inglese o io stesso che siamo dovuti andare fuori da Barletta o fuori dalla Puglia per fare atletica internazionale.
Noi questa tendenza, anche grazie agli investimenti delle aziende del nostro territorio e della nostra città lo abbiamo invertito ed è accaduto che adesso, io ricevo almeno una volta al mese la chiamata di un tecnico di un atleta che mi chiede di poter gareggiare con L’Avis Barletta. Questa è la cosa più bella in assoluto perché di solito accadeva il contrario, che i nostri tecnici chiamavano le società di fuori: Firenze, Milano, Torino, Roma.
Purtroppo  deve dire di no, perché il nostro progetto è quello di valorizzare i nostri atleti e quindi se io riempissi la squadra di atleti fortissimi è molto probabile che vinceremmo lo scudetto, che è una cosa semplice: basta spendere più soldi degli altri, ma il nostro obiettivo non è vincere lo scudetto investendo più soldi, il nostro obiettivo è fare una buona prestazione, avere una buona visibilità, una bella vetrina che dia voglia e motivazione ai giovani della nostra città di investire nell’atletica leggera, nel proprio futuro di atleta e sperare che arrivino alla maglia azzurra e al gruppo sportivo.”

Quali progetti hai per i tuoi atleti?

“Il progetto, dopo aver raggiunto la serie A oro è quello dello scudetto, fermo restando che il nostro obiettivo è quello di valorizzare gli atleti della nostra città e del nostro territorio e vincerlo quando anche gli atleti di Barletta e delle nostre provincie e della nostra regione saranno cresciuti e maturati e quindi arriveranno a darci quei punti che nella finale nazionale ci servono per vincerlo. Insieme a quello, l’obiettivo primario è incrementare quanto più possibile la realizzazione della squadra assoluta, questo è uno step di sviluppo che prevedevamo già nei primi 3 anni, ora stiamo lavorando per lo sviluppo dell’organico e della qualità della nostra struttura tecnica giovanile, perché adesso investiremo tutto sul settore giovanile, dai 5 ai 14 anni.”

Durante la presentazione della targa intitolata a Pietro Mennea a Barletta, si è parlato di un progetto di valorizzazione della figura della “freccia del sud” attraverso la creazione di una statua e di un museo dello sport a lui intitolato, quali sono le tue considerazioni in merito?

 

“Penso che abbiamo un esempio eclatante di un uomo che diceva che “nulla è impossibile” per cui chiunque si nasconda dietro a motivazioni o scuse per cui non si riesce a fare qualcosa, sono solo e sempre scuse. Hanno commemorato Pietro con una targa, bene, il modo migliore adesso per andare avanti è portare a termine quello che si è detto, perché Pietro ha dimostrato che tutto si può fare: se lo ha fatto lui che non era di colore che non era alto un metro e novanta, record del mondo e ci è riuscito senza potersi allenare su una vera pista, non vedo perché non si possa fare quanto detto. Se non lo si fa è perché non ci sono le motivazioni giuste per farlo.”

 

Barlettaweb24 è il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Condividi su:

Le più lette

Altri articoli
Correlati

Discarica San Procopio. Campese:”Stop allo scempio dell’ambiente”

"Il 9 luglio si terrà la conferenza di servizi...

 Il “No” del Comune all’ampliamento della discarica di San Procopio

La Giunta comunale ha ribadito oggi, con la Deliberazione...

Ciemme Vivi Barletta, Comitato zona 167: “Bellissimo pomeriggio di sport”

"Anche quest'anno, il Comitato della zona 167 ha dimostrato...

Ampliamento discarica S. Procopio, Collettivo Exit: “Beni pubblici e profitti privati”

Non si è ancora spenta l'ammuina trasversale di partiti...