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Pista di Pietro Mennea, Vinella: “Non vale quanto il pistino in viale Marconi”

Il giornalista Nino Vinella: "E' l’unica, vera pista praticata da quel Pietro Mennea studente meno che ventenne"

“Da giornalista e testimone in presa diretta della storia di Pietro Mennea durante la sua vita atletica e civile rispetto ai tanti altri che vanno ad orecchio e ripetono a pappagallo ormai logori luoghi comuni, scrivo queste note per lasciare pubblica traccia di quell’altra più autentica corrente di pensiero (e di azione) a favore della memoria e della riconoscenza verso la Freccia del Sud”. Così Nino Vinella nel suo intervento, il giornalista veterano di Barletta.

Che prosegue: “La pista di Pietro” è il mantra di questi giorni nello sciame mediatico, preceduto da una serata di raccolti fondi – ingresso a persona 50 euro – per concludersi (almeno finora) con l’inaugurazione in una scuola cittadina. C’è poi la vendita di biglietti – 10 euro cadauno – per una riffa, sempre a sostegno dei costi per la costruzione della pista, con estrazione.

Ovviamente si parla di Pietro Mennea ad una settimana dall’anniversario della sua nascita in via Porta Reale 20 (sabato 28 giugno 1952) e nel prosieguo degli appuntamenti per il decennale dalla prematura scomparsa (giovedì 21 marzo 2013)”.

Continua e conclude Vinella: “A leggere il testo dei comunicati stampa diffusi a copiaincolla, pare (e sottolineo pare) che organizzatori e promotori abbiano decontestualizzato – come purtroppo avvenuto in altre occasioni e con altri soggetti – dalla realtà cittadina di Barletta l’unica, vera pista praticata da quel Pietro Mennea studente meno che ventenne di ragioneria tuttora esistente all’interno della sede scolastica ex Istituto tecnico commerciale e per geometri “Michele Cassandro” in viale Marconi.

Anzi, il “pistino” come affettuosamente veniva chiamato da tutti: tre corsie lunghe sessanta metri, da poco patriotticamente dipinte col tricolore, lasciate col fondo in asfalto com’era ai suoi tempi e tuttora visibile a chi, pur distrattamente, sbirciasse oltre i cancelli ripresi nel 2020 da RaiSport e che lo stesso Pietro aveva commentato in una intervista curata da Alfredo Pigna per “La Domenica Sportiva” come personaggio nel mese di aprile 1972, a poche settimane dalla prima sua Olimpiade di Monaco di Baviera col bronzo sui 200 metri…

Dunque, un autentico “cimelio” ben fermo ed immobile che, a differenza di quelli mobili sbandierati nella vendita dei biglietti per la riffa di beneficenza, resta lì dov’é… E chiedo pubblicamente a chi si occupa, nel merchandising e nelle attività produttiva della cosiddetta “economia circolare” votata al riciclo, se, oltre a puntare sulla realizzazione ex novo della pista di Pietro con annessa raccolta fondi per i costi eccetera, non sia il caso di orientarsi a riqualificare il “pistino” di viale Marconi. Grazie”.

 

 

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