Li abbiamo definiti eroi, soldati in trincea contro un nemico invisibile e letale, impegnati senza sosta sino allo sfinimento fisico e psicologico. Hanno rischiato la vita e tanti l’hanno persa. Ma per l’Ispettorato del Lavoro di Bari sono comuni dipendenti pubblici che durante il picco dell’emergenza Covid hanno ecceduto con gli straordinari superando le ore di lavoro consentite dalla legge. Circostanza che comporta l’applicazione di una sanzione.
E’ il caso, paradossale, del direttore del Pronto soccorso del Policlinico di Bari, dottor Vito Procacci, che nei giorni scorsi ha ricevuto una multa di 27.100 euro. Amareggiato, ha scritto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, evidenziando che in quei mesi terribili la sua struttura ha salvato “la vita a circa 8600 pazienti, di cui 1600 ventilati meccanicamente”.
“Le scrivo – si legge nella sua lettera al Capo dello Stato – perché oggi, dopo tutto l’impegno profuso da me e dalla mia meravigliosa equipe nel contribuire orgogliosamente a rendere un essenziale servizio ai cittadini, in nome del giuramento di Ippocrate e dell’articolo 32 della Costituzione, le affido tutta l’amarezza, la delusione e lo sgomento per il trattamento ricevuto da uno Stato che amo ma nel quale ad oggi faccio fatica a riconoscermi. Nei giorni scorsi io e i miei colleghi, direttori di reparti intensivistici, impegnati nel periodo Covid, siamo rimasti allibiti – spiega – nell’aver ricevuto dal locale Ispettorato del Lavoro una pesante e paradossale sanzione amministrativa, che nel mio caso è pari a 27.100 euro. Tutto ciò, per aver adempiuto al nostro dovere ineluttabile di operatori sanitari durante il periodo tragico dell’emergenza Covid”.
Ai medici si contesta “di non aver rispettato all’epoca i riposi prescritti e aver lavorato più delle ore previste”. Come se avessero avuto scelta, come se in quella emergenza il “riposo” fosse un’opzione possibile…
Il dottor Procacci ha proposto opposizione alla sanzione amministriva e anche il Policlinico di Bari ha deciso di impugnare l’accertamento dell’Ispettorato del lavoro nei confronti di alcuni primari.
“Proprio nel periodo oggetto della contestazione – replicano dal Policlinico – il personale sanitario era ancora fortemente impegnato nella risposta all’emergenza Covid19. E i pronto soccorso, attivi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, sono sempre pronti ad affrontare situazioni d’urgenza, salvando vite di pazienti in condizioni critiche”.