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“Premio America Giovani” a Lucia Calò, unica barlettana

Oltre alla pergamena di premiazione, una borsa di studio per fruire gratuitamente del master esclusivo in “Leadership per le relazioni internazionali e il made in Italy”

Nel pomeriggio di ieri 8 maggio, Lucia Calò 24enne barlettana è stata insignita a Roma presso la Camera dei Deputati, del Premio America Giovani per il merito universitario.
Il riconoscimento è promosso dalla Fondazione Italia USA che ogni anno sceglie 1000 neolaureati meritevoli, che hanno compiuto studi in un ambito di interesse della Fondazione. Oltre al riconoscimento, viene concessa una borsa di studi a copertura totale per il Master in Leadership per le relazioni internazionali e il Made in Italy, inserito nell’ambito del programma accademico delle Nazioni Unite (United Nations Academic Impact) e in collaborazione con l’ICE.

La premiazione è avvenuta alla presenza di Corrado Maria Daclon, accademico, saggista, docente di geopolitica presso la SIOI, advisor NATO Science for Peace and Security Programme, blogger di Huffington Post; Giampiero Gramaglia, giornalista, direttore della scuola di giornalismo presso l’Università di Urbino e già direttore dell’agenzia Ansa, oltre al presidente dell’associazione ex alunni del master Antonio Vissicchio.

Lucia da qualche mese ha terminato, in tempi record, il percorso di studi di Laurea Magistrale con la lode presso l’Università di Milano in Lingue e culture per la comunicazione e la cooperazione internazionale.  Ha dedicato la tesi alla sua terra con una ricerca terminologia italiano-russo sulle categorie merceologiche dell’olio di oliva. Due anni prima nel dicembre 2020 in piena zona rossa ha discusso la tesi di Laurea in lingua russa e spagnola ottenendo il riconoscimento della lode dalla commissione.

A marzo è stata contattata via mail, tramite Almalaurea, dalla Fondazione Italia USA di Roma per essere informata di essere stata scelta nell’ambito del progetto che vuole valorizzare ogni anno 1000 talenti del nostro Paese, con un percorso universitario di eccellenza, in discipline di interesse della Fondazione, per sostenerli concretamente nel loro ingresso nel mondo del lavoro globale e delle sfide internazionali.

Lucia all’Università ha studiato russo, spagnolo e anche inglese, per due anni del suo percorso “È evidente che le lingue e le culture straniere sono sempre state la mia passione – dice raccontando la scelta dei suoi studi –, iniziata alle medie con la mia materia preferita: il francese. Poi ho proseguito con il liceo linguistico Carlo Cafiero studiando oltre al francese e all’inglese anche lo spagnolo.  All’università ho deciso di imparare una nuova lingua, non contenta –scherza-. Una delle difficoltà intrinseche nel mio percorso di studi è stato sicuramente apprendere questa nuova lingua: il russo, che mi ha affascinato da subito forse perché un po’ esotica, ma anche per quanto poco si sa della loro storia e per quanti pregiudizi ruotano attorno al popolo russo, di cui in Italia si sa poco.“

“Nel mio percorso accademico – aggiunge – ci ho messo tutto il mio impegno e la mia passione per queste materie di studio, ma sono convinta di essere riuscita a dare il meglio soprattutto grazie al sostegno della mia famiglia, che mi ha permesso di concentrarmi unicamente sullo studio.”

Come tutti gli studenti che hanno dovuto studiare durante la pandemia di Covid, Lucia ci ha spiegato che per lei “il periodo pandemico è sicuramente stato un momento in cui, come tutti i miei compagni, ho avvertito gli effetti collaterali della didattica a distanza. Non è stato facile mantenere lo stesso ritmo e concentrazione con lo stress dovuto all’isolamento e alla sensazione di non ricevere alcun supporto o empatia. Non nascondo che ho avuto anche io momenti di grande sconforto in questa fase, pensavo che non sarei riuscita a raggiungere gli obiettivi che mi ero posta. Ma grazie al supporto delle persone a me care sono riuscita a affrontare le scadenze e gli ostacoli un po’ alla volta e dopo l’ennesima estate all’ombra di una scrivania, come tutti i miei compagni universitari, sono riuscita a dare gli ultimi esami e laurearmi a dicembre.”

Questa premiazione “Rappresenta un riconoscimento per festeggiare, dato che non sempre è stato possibile causa pandemia, un po’ gli sforzi fatti, sebbene sempre accompagnati dall’ interesse verso la materia. Sono sempre stata una persona molto autocritica e raramente mi ritengo pienamente soddisfatta di quello che faccio, ma per stavolta non posso essere che contenta e estremamente grata alla Fondazione per l’opportunità. Non mi sento di parlare di un vero e proprio traguardo, ma di una splendida occasione. Il traguardo è ancora lontano. Non si smette mai di imparare e farò tesoro di questa entusiasmante opportunità per crescere professionalmente, confrontarmi e cercare la mia strada nel mondo del lavoro.

“Come per tanti giovani laureati, l’ingresso nel mondo del lavoro si sta rivelando più complesso di quanto pensassi, ma sento di non dovermi scoraggiare. Ad oggi i giovani laureati sono un po’ dimenticati dalla politica e dal governo che non offre molti aiuti per un inserimento dignitoso nel mondo del lavoro. Credo – conclude – che stia a noi quindi, non mollare e credere nel nostro valore. L’importante è saper cogliere tutte le occasioni per imparare di più, sviluppare competenze trasversali e specializzarsi per capire finalmente qual è la propria strada. Auguro a tutti i neolaureati di non perdere mai questa tenacia e di credere di più in sé stessi.”

Ad maiora, Lucia.

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