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Presentato il programma di Wannà: Festival di Politica Giovane

L’I.I.S.S De Nittis promuove l’educazione politica per formare i cittadini di domani

“La democrazia è un diritto irreversibile”: in queste parole del giornalista Claudio Scamardella c’è il manifesto intenzionale implicito di Wannà: Festival della Politica Giovane, presentato questa mattina nell’emeroteca della Biblioteca Comunale Loffredo di Barletta.

 

Giunta alla sua terza edizione, questa iniziativa promossa dall’I.I.S.S. Léontine e Giuseppe De Nittis con il supporto del Comune di Barletta e delle librerie Mondadori e La Penna Blu, si prefigge di riavvicinare gli studenti, quindi il futuro attivo della nostra società, a un ambito purtroppo ormai bistrattato e ridotto a puro compromesso: la politica.

Un intento tutt’altro che facile, perché la dissociazione tra giovani e realtà politica e istituzionale è totale, ma anche ammirevole e inseguito con una modalità che in Italia è più unica che rara: la formazione politica concreta e pratica. Il festival, che si articolerà in una serie di eventi mattutini e pomeridiani, si avvale della direzione artistica di Claudio Scamardella, giornalista con una profonda sensibilità sociale e intimo conoscitore del Sud Italia e ha come docente referente la professoressa Francesca Musciagna, insegnante di storia e filosofia. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche il Dirigente Scolastico dell’I.I.S.S. De Nittis Antonio F. Diviccaro, il giornalista Giuseppe Dimiccoli in qualità di Presidente del Consiglio d’Istituto e il vicesindaco di Barletta Giuseppe Dileo.

Una conferenza stampa appassionata e ricca di spunti di riflessione, a dimostrazione che, sebbene maltrattata, l’attività politica può e deve tornare ad essere un’arte nobile e permeata condivisione e democrazia.

Il tema del Wannà 2024 è “Città in comune il dovere di esserci” e tutti gli interventi hanno sottolineato l’importanza di interpretare quel “dovere di esserci” come un diritto- dovere. L’importanza di esserci, di partecipare, di prendere parte alla politica attiva sul territorio quindi alla vita sociale e amministrativa delle nostre città al fine di acquisire il pieno diritto di partecipazione. Tutti gli interventi, infatti, hanno desiderato insistere sulla impellente necessità di riportare le persone tutte, ma i giovani un po’ di più, a sentirsi parte di una comunità in modo attivo e non come comparse inermi.

“La democrazia non è un diritto irreversibile” vuole significare proprio questo: avviare una riflessione sui fatti che stanno accadendo nel mondo e che ci stanno mettendo davanti agli occhi una realtà sempre meno democratica di cui tutti i cittadini liberi sono – in misura diversa – corresponsabili, nel momento in cui si scelgono di non partecipare.

Con il voto, che è uno degli strumenti democratici che abbiamo a disposizione, ma anche con la difesa stampa, con la manifestazione, con le prese di posizione che tutti noi, ogni giorno, siamo chiamati a prendere e scegliamo sempre più spesso di ignorare.

Il Festival della Politica Giovane non vuole insegnare ai ragazzi da che parte stare, ma vuole far capire loro quanto sia importare esercitare e mantenere lucido il pensiero critico, quanto sia determinante saper difendere un’opinione o essere in grado di capire quando metterla in discussione. Vuole insegnare loro che la politica può essere altro rispetto a quello “sporco compromesso” di cui parlava un tempo, amareggiato, Giovanni Falcone, speranza condivisa anche dal nostro vicesindaco. Vuole riportare ai partiti come luogo di incontro e di formazione, e non più un album di figurine e di politimercato.

“L’educazione, la formazione, non prevedono mai risultati immediati, il nostro compito è quello di fare e non parlare. L’Italia si è crogiolata per molto tempo su un concetto di educazione civica che non ha prodotto una maggiore sensibilità del cittadino italiano ai temi in questione, il senso di appartenenza allo Stato, il rispetto della legalità. Il ruolo della scuola è quello di fare la sua parte, da questo punto di vista un’attività come questa è un’ottima attività di inseminazione nei ragazzi di idee che poi dovranno maturare nel tempo, quando saranno uomini, donne, cittadini, quando acquisiranno responsabilità.”

Con queste parole il Dirigente Scolastico Diviccaro ci ha raccontato lo spirito su cui si fonda il Wanna Festival, lasciando poi la parola al Direttore Artistico, che senza mezzi termini ci ha spiegato perché c’è tanto bisogno che appuntamenti come questo.

Il Dirigente Scolastico Antonio F. Diviccaro e il Direttore Artistico Claudio Scamardella

“Un ragazzo di 13, 14 anni non incontra la politica, i partiti, in strada, le sezioni non esistono più, le assemblee scolastiche sono spesso deserte. Il problema che si pone il festival è quello di formare, di educare i giovani non solo ai diritti e doveri di cittadinanza, ma anche a un principio: senza la loro partecipazione la democrazia sarà sempre più vuota, sempre più senza popolo e sempre più in pericolo.

La stretta attualità e il rischio concreto di perdere i diritti acquisiti sono stati temi centrali negli interventi della conferenza stampa, in cui è stata più volte citata la vicenda Navalny, con un triste e quanto mai calzante parallelismo con la guerra di Troia e il duello mortale tra Ettore e Achille di Troia, che portò Priamo, padre di Ettore, a implorare Achille di restituirgli il corpo dell’amato figlio caduto in battaglia. Ma anche la guerra in Medioriente e quella in Ucraina, in cui ancora torna protagonista la politica tutt’altro che democratica di Putin.

Due le novità importanti rispetto alle passate edizioni: la somministrazione a otto classi di studenti del quarto e quinto anno di un sondaggio sulla loro percezione delle problematiche giovanili, cittadine e sociali, i cui dati saranno discussi in un incontro in programma il 29 febbraio, e la più innovativa forse, che strizza l’occhio anche alle tecniche made in U.S.A., che è il “dibate”.

Non un dibattito in senso stretto, ma una sorta di competizione dialettica in cui gli studenti vedranno assegnarsi un tema che dovranno argomentare, scontrandosi su opinioni contrapposte. Questa attività in particolare vedrà la partecipazione di due componenti di due schieramenti opposto del Consiglio Comunale, la dottoressa Letizia Rana e il dottor Giuseppe Paolillo, che supporteranno gli studenti e li accompagneranno in uno scambio di opinioni vivace ma che dovrà insegnare loro la capacità di approfondire, argomentare, persuadere anche, ma nel rispetto sempre dell’avversario.

Al termine del Wannà Festival sarà emesso un manifesto, per rendere noti i risultati raggiunti e tutte le osservazioni conclusive di quello che si preannuncia un successo.

L’invito della docente Francesca Musciagna è quello che i ragazzi riescano ad affrancarsi da una definizione individualistica e forse un po’ egoistica del concetto di felicità per aprirsi al concetto di “felicità pubblica” caro ad Hanna Arendt, che teorizzava un’idea di felicità collettiva, strutturata, alimentata e quindi anche goduta da tutti i cittadini liberi e attivi di una società.

Articolista di barlettaweb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

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