Centinaia di agricoltori a bordo dei loro trattori hanno raggiunto questa mattina, 9 febbraio, Barletta dai comuni limitrofi, entrando in città dalla litoranea di ponente, per un presidio di protesta che si è tenuto davanti alla Prefettura.
“Il problema principale è che le produzioni agricole non hanno un giusto riconoscimento economico adeguato dalle grandi catene distributive e questo significa che i margini spesso sono così ridotti da non riuscire neppure a sostenere il costo di produzione”, dichiara il segretario generale della Flai Cgil Bat, Gaetano Riglietti.
“Questa è una delle cause che alimentano lo sfruttamento lavorativo ai danni di lavoratori e lavoratrici del settore. Questo modello di sviluppo sociale porta ad una filiera dispersiva che difatti assorbe tutti i margini di profitto che dovrebbero essere destinati a chi produce i beni agricoli e allo stesso tempo parte di quella ricchezza va ridistribuita in direzione degli stessi lavoratori e lavoratrici per migliorare le loro condizioni di lavoro e di salario.
Rispetto alla transizione ecologica questo è un processo inevitabile per arrivare ad un nuovo modello di produzione. Il settore agricolo ha bisogno di innovazione e quindi di investimenti per arrivare ad un nuovo modello di produzione agricola che ne consenta il rilancio del settore nell’immediato”, sottolinea Riglietti.
“L’attuale modello di produzione agricola non è più sostenibile sotto l’aspetto etico e ambientale ma anche economico e le proteste di questi giorni che stanno interessando anche la nostra provincia ce lo confermano. E per finire, va tutelata l’agricoltura e vanno tutelate le lavoratrici ed i lavoratori del settore”.