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“Psiche e cuore alleati contro la violenza”, l’incontro del Centro Studi “Barletta in Rosa”

Ospite d’onore l’avvocata Tiziana Cecere, presidente dell’Associazione “Fermiconlemani”- impegnata da anni nel contrasto ad ogni forma di violenza- autrice del libro “Il diavolo che agisce nelle nostre vite”, sua prima fatica editoriale

Manipolazione e abuso psicologico, fenomeni più nascosti della violenza fisica, ma ugualmente pericolosi, rappresentano l’incipit verso l’escalation che porta a porre in essere condotte che possono integrare gli estremi di un reato che non sempre trova congrua punibilità nell’attuale impianto accusatorio. Questo il focus dell’incontro, organizzato da Centro Studi Barletta in Rosa A.P. S. svoltosi ieri sera, 10 ottobre, a Barletta presso la Comunità Sant’Antonio.

Ospite d’onore l’avvocata Tiziana Cecere, presidente dell’Associazione “Fermiconlemani”- impegnata da anni nel contrasto ad ogni forma di violenza- autrice del libro “Il diavolo che agisce nelle nostre vite”, sua prima fatica editoriale.

La discussione – alla quale hanno contribuito Pierfrancesco Impedovo, criminologo e curatore della parte giuridica del saggio, Michele Colasuonno, teologo e psicologo– è stata incentrata sulle varie forme che può assumere una condotta manipolativa: a partire da quelle che si possono subire nelle relazioni di vita quotidiana, personali e professionali, fino ad arrivare a quelle che possono riguardare contesti più complessi, tossici, quali possono essere le sette, passando per quelle di matrice sentimentale-affettiva. A tal riguardo sono stati citati dagli illustri relatori intervenuti i casi di cronaca relativi alla presunta setta guidata dal Santone di Lecce e quello di Roberta Rapetto, deceduta dopo essere stata operata per un melanoma senza anestesia e curata con tisane.

Argomenti che sono ancora tenuti ancora troppo sotto traccia, affrontati con approccio multidisciplinare attraverso una accurata analisi degli aspetti giuridici, psicologici e forensi volta a fornire strumenti necessari non solo per riconoscere e prevenire forme di violenza subdole che non lasciano segni visibili esteriormente bensì per contrastarle.

“La chiave di volta per individuare e contrastare ogni forma di violenza è la costruzione del “noi” – dichiara l’avvocata Tiziana Cecere- nella semina di legalità e valori. Insieme, istituzioni, associazioni e cittadini – prosegue- devono unirsi nel fare rete nell’ascolto e nel sostegno dei più giovani. Ringrazio i cittadini di Barletta, l’Associazione Centro Studi Barletta in Rosa A.P.S., la Comunità Sant’antonio e la Mondadori Bookstore Barletta, per aver ospitato la presentazione del mio saggio “Il diavolo che agisce sulle nostre vite”, Edizioni Calibano- conclude- un lavoro che si prefigge di inviare un chiaro messaggio di prevenzione reale, attraverso una disamina psicologica, giuridica e sociologica dell’argomento da cui il lettore trarrà importanti consigli pratici, indispensabili in momenti difficili come questo dove la tanta “disperazione” diventa facile viatico verso il mondo occulto, visto da molti come una “soluzione””.

Un approfondimento critico sul piano storico e normativo- dalla punibilità di quello che, dall’ex “Codice Rocco” all’art. 603 c.p. era stato inquadrato nell’ambito del reato di plagio fino ad arrivare alle attuali fattispecie che disciplinano, seppur impropriamente, tale fenomeno- e’ stato oggetto del contributo offerto dal criminologo Pierfrancesco Impedovo. “La violenza è una tendenza che può colpire tutti indipendentemente dal sesso, dalla religione, dal livello sociale o culturale- dichiara Impedovo- poiché quando pensiamo alla violenza tendiamo a focalizzarci su quella fisica, quella che lascia i segni, ma non esiste soltanto questa forma. Esiste, infatti, anche la violenza psicologica – prosegue- ossia quella forma di violenza infida, insidiosa, fatta persino di silenzi o di parole così subdole e pungenti che, giorno dopo giorno, nella più totale quotidianità, minano l’anima della vittima; si tratta di una lacerazione interiore non percepita come abuso al momento della manifestazione, ma così potente da portare a dubitare di sé stessi, facendo crollare ogni tipo di sicurezza e portando a esporsi a facile manipolazione altrui. Sotto l’aspetto giuridico spiega il criminologo- nel nostro ordinamento non si parla ancora ufficialmente di manipolazione mentale e non è, pertanto, riconosciuta come reato, sebbene in passato la sottomissione al volere di una persona “in modo da ridurla in totale stato di soggezione” configurasse lo specifico reato di plagio previsto dall’art. 603 c.p., poi abrogato in quanto ritenuto illegittimo dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 96/81; tale abrogazione ha creato, purtroppo, un vulnus normativo che, ad oggi, non ha ancora avuto buon esito, a differenza, invece, di quanto accaduto in Francia, Spagna e Belgio, ove tale reato è stato formalmente introdotto. L’unica “arma” a nostra disposizione – conclude- è attualmente di natura extra giuridica e si fonda essenzialmente sulla prevenzione, attuata attraverso l’informazione e l’educazione, specie fra i giovanissimi, affinché sappiano riconosce precocemente dinamiche e contesti potenzialmente pericolosi e, ove necessario, chiedere aiuto ad enti o professionisti adeguatamente formati”.

Speranza, prevenzione e famiglia sono state le parole d’ordine della schietta riflessione dello psicologo, teologo, ipnologo, mediatore familiare, Michele Colasuonno che dal suo “scomodo” ruolo di responsabile del trattamento degli Offender per l’associazione “Fermiconlemani”, ha posto l’accento su come per contrastare efficacemente l’aumento esponenziale di qualsivoglia forma di violenza, non si debba continuare a puntare su un inasprimento progressivo delle pene, strumento che continua a dimostrarsi inefficace, bensi’ sulla rieducazione e recupero degli Offender che sono in realta’ a loro volta vittime inconsapevoli delle loro condotte criminose. Occorre agire all’interno della societa’ di appartenenza, in primis la famiglia, cambiando strategia occupandosi degli Offender tanto quanto delle loro vittime, soltanto così si potra’ sperare in una inversione di marcia nella casistica dei crimini frutto di violenza manipolativa. E non solo. “ Due i termini che ieri sono echeggiati, nella splendida chiesa di Sant’Antonio, SPERANZA e PREVENZIONE – dichiara lo psicologo Colasuonno- per metterli il pratica urge passare dalla cultura razionalistica del cogito ergo sum, al si cogitor, tunc existo. Urge – prosegue- perché questa partita si gioca dalla gravidanza ai primi anni di vita, pensare, essere nel pensiero dell’altro, apparire nella mente dell’altro come essere bello, speciale, unico, degno di essere amato, attribuisce valore alla mia esistenza; in altri termini, mi fa capire che io esisto Questo mi sembra il primo passo – conclude- perché cuore e mente possano iniziare veramente a respirare all’unisono”.

La moderazione dell’incontro è stata affidata alla magistrale conduzione della professoressa Mariagrazia Vitobello, docente di lettere nonché Presidente del Centro Studi Barletta in Rosa A.P.S.”: “Questa sera l’esordio è stato tra i più toccanti, non potevamo farci prendere il cuore in modo più forte- dichiara la professoressa – grandi protagonisti di una straordinaria performance di alto profilo umano e didattico i ragazzi dell’Istituto delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori di Barletta che si sono esibiti attraverso una toccante coreografia di danza che ha portato in scena lo scottante tema della violenza. La performance- prosegue la Vitobello- ha portato in scena il bisogno delle nuove generazioni di ascolto e sicurezza. “

I ragazzi dell’Istituto delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori di Barletta sono stati selezionati per partecipare alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico 2024/2025 a Cagliari il giorno 16 settembre u.s. presso il convitto nazionale “Vittorio Emanuele II” alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara:”Si è trattato di un’esperienza molto importante- dichiara la Dirigente scolastica dell’Istituto delle Suore Salesiane dei Sacri Suori di Barletta, Marta Maria Petruzzella- vissuta con impegno e passione dagli studenti dell’istituto, accompagnati dalla sottoscritta e dalla Maestra di danza, Maria Luisa Danila Defazio, con altrettanta umiltà e con spirito di unione, hanno fatto il possibile per rendere concreto questo aforisma “Ad Maiora Semper”, poiché- ha proseguito la Dirigente- insegnare la didattica è alla portata di tutti, insegnare la vita è il traguardo ambizioso che spetta alla scuola cattolica in italia”. I ragazzi hanno ricevuto una pergamena d’onore per la partecipazione del loro corpo di ballo all’evento, con “Mare fuori”.

I saluti istituzionali sono stati affidati all’Assessore alla Cultura, Oronzo Cilli e all’Assessora alla Legalità, Valentina Scazzeri, del comune di Barletta.

L’evento è stato introdotto dalla Cerimoniera del Cento Studi Barletta in Rosa A.P.S. Barletta, Maria Grazia Proietti.

 

Patrizia Corvasce

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