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Regione Puglia, dichiarata incostituzionale la norma “salva Consiglio”

Consentiva, in caso di dimissioni anticipate del presidente della Regione, di prolungare la legislatura

La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 96, comma 1, della legge di bilancio della Regione Puglia approvata a dicembre 2022. La norma era stata soprannominata “salva Consiglio” perché consentiva, in caso di dimissioni anticipate del presidente della Regione, di prolungare la legislatura.

Un principio in contrasto con l’articolo 126 della Costituzione che prevede, invece, che le dimissioni volontarie del “presidente della Giunta eletto a suffragio universale e diretto”, “comportano le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio”. Pertanto, la norma, inserita come emendamento nella legge di bilancio 2023, era stata impugnata lo scorso febbraio dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La Corte Costituzionale ha dato ragione alla Presidenza del Consiglio e dichiarato incostituzionale la norma, proprio perché “le disposizioni impugnate mirano a eludere” il principio funzionale stabilito dalla Costituzione “aut simul stabunt aut simul cadent” in quanto “generano un effetto dilatorio e consentono che, sia pure in regime di prorogatio, il Consiglio rimanga in carica, nonostante il suo scioglimento e la cessazione del mandato del Presidente della Giunta, per un periodo di tempo aggiuntivo”.

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