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Sanità in Puglia, al Sud 220 milioni in più dal Fondo nazionale. Giunta approva pacchetto delibere

Secondo Cipess, con i nuovi criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale si verifica uno spostamento di risorse dal centro-nord verso il sud Italia

“Inizia a dare frutti la battaglia che abbiamo intrapreso con il presidente Emiliano per ridurre il divario in sanità che esiste tra regioni del nord e regioni del sud. Certo siamo ancora molto lontani da un vero riequilibrio del riparto del fondo sanitario nazionale, perché i criteri attualmente continuano a penalizzare le regioni del sud. Però quello che arriva dal Cipess è un primo segnale che ci spinge ad andare avanti sulla strada intrapresa con sempre più determinazione”. Lo dichiara l’assessore alla Salute Rocco Palese con riferimento a quanto deliberato ieri, 30 novembre, dal Cipess, Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, sul riparto fra le Regioni e le Province Autonome del Fondo sanitario nazionale per l’anno 2023. Secondo Cipess, con i nuovi criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale si verifica uno spostamento di risorse dal centro-nord verso il sud Italia di circa 220 milioni di euro.

Sempre ieri pomeriggio, la Giunta regionale ha approvato un pacchetto di delibere sulla sanità.

In primo luogo, è stato deliberato lo stanziamento di 85.932.724 euro (di cui 34.517.023 in quota FESR e 51.415.701 in quota FSE) per il finanziamento di interventi di contrasto alla povertà sanitaria nell’ambito del Programma Nazionale Equità nella Salute 2021-2027. Il Programma interviene nelle sette Regioni meno sviluppate del Paese per rafforzare i servizi sanitari e renderne più equo l’accesso, per un finanziamento complessivo pari a euro 375.000.000,00 a valere sul FSE+ e a euro 250.000.000,00 a valere sul FESR.

Inoltre, è stata stanziata la somma di 30 milioni di euro per riqualificare le strutture sanitarie pubbliche del territorio attraverso interventi finalizzati a rinnovare e potenziare le strumentazioni ospedaliere, sviluppare la telemedicina, completare e rinnovare la dotazione strumentale e laboratoristica. Sono stati impegnati ulteriori 30.000.000 di euro per il rafforzamento della rete territoriale dei servizi sanitari, della rete dell’emergenza urgenza e per la riduzione delle diseguaglianze nell’accesso ai servizi.

La Giunta ha approvato anche la variazione al bilancio previsionale che consentirà di ripartire le risorse finalizzate al potenziamento dell’assistenza territoriale del Fondo Sanitario Nazionale vincolato per le annualità 2023, 2024 e 2025. Tali somme, necessarie per sostenere il nuovo modello organizzativo per la rete di assistenza territoriale approvato con decreto del ministro della Salute del 23 maggio 2022, ammontano a 10.570.950 euro per il 2023, 25.827.696,00 per il 2024 e 48.539.354 per il 2025.

“Le delibere approvate – ha dichiarato l’assessore alla Salute della Regione Puglia Rocco Palese – vanno nella direzione di rendere la sanità pugliese più forte, moderna e accessibile. Come noto, i servizi sanitari regionali si trovano a operare in condizioni di costante sofferenza finanziaria. Per questo, gli interventi adottati della Giunta, che riordinano e redistribuiscono le somme impegnate per la salute dei cittadini, acquistano particolare rilevanza. L’impegno della Regione Puglia per il miglioramento del sistema sanitario regionale è costante e non si fermerà qui”.

Oltre ai provvedimenti citati, la Giunta regionale ha deliberato lo stanziamento di 480.562,17 euro per favorire l’accesso alle prestazioni di cura e diagnosi dell’infertilità e della sterilità. I fondi corrispondono alla quota spettante alla Regione Puglia della dotazione del Fondo nazionale per le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita.

Infine, recependo le indicazioni contenute nel decreto del ministero della Salute dell’8 novembre 2023, la Giunta si è impegnata ad adottare entro 120 giorni il Piano oncologico regionale 2023-2027 (POR Puglia 2023-2027). Tale Piano conterrà le linee strategiche prioritarie, non già finanziate da altre risorse, da implementare nel territorio della Regione Puglia per le attività di prevenzione e contrasto del cancro. Secondo quanto previsto dal decreto ministeriale, il Piano dovrà consentire alla Regione Puglia di colmare il divario con le altre realtà italiane che, non essendo sottoposte ai vincoli derivanti dal Piano di rientro, già offrono livelli ulteriori di assistenza oncologica. Tre le azioni e gli obiettivi del Piano dovranno figurare: estensione e potenziamento dei programmi di prevenzione oncologica, anche mediante la valutazione e la gestione del rischio eredo-familiare; percorsi di prevenzione del tumore della mammella su base genetica (mutazioni del BRCA1 e BRCA2); potenziamento delle reti oncologiche regionali ed evoluzione dei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) oncologici; innovazione digitale applicata ai percorsi di diagnosi mediante i programmi di screening per la prevenzione dei tumori e mediante i percorsi di presa in carico e gestione dei pazienti oncologici.

 

 

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