A distanza di un anno dal suo ritrovamento, in Abruzzo nei boschi in località Castrovalva, ha un nome il cadavere rinvenuto nella notte tra il 26 e il 27 luglio 2022, avvolto in un sacco a pelo e sfigurato dalle aggressioni degli animali. E la soluzione di questo macabro giallo porta qui nella nostra provincia, precisamente a Trani.
Il corpo apparterrebbe infatti a Bruno Delnegro, deceduto all’età di 81 anni. Di professione infermiere ma appassionato di arte e artigianato, era molto noto in città per le sue opere realizzate con la tecnica del mosaico. Così come i suoi tre figli, gestori di attività commerciali. Comprensibile, dunque, lo shock della comunità tranese alla notizia che proprio i tre figli e la compagna di uno di loro risultano indagati per soppressione di cadavere, truffa ai danni dell’Inps e indebito utilizzo di carta bancomat.
Infatti, secondo la ricostruzione degli inquirenti, l’anziano, già allettato, sarebbe stato trovato morto da uno dei figli che avrebbe deciso di disfarsi del cadavere del genitore abbandonandolo a 350 chilometri di distanza, appunto nei boschi della provincia de L’Aquila. Non avendo segnalato il decesso all’Inps, i familiari in questi 12 mesi avrebbero continuato a percepire la pensione di circa tremila euro mensili e a prelevare soldi dal conto corrente.
All’identità del povero Bruno Delnegro si è arrivati tramite una placca femorale applicata poco prima del decesso a seguito di un intervento chirurgico. Lo scorso aprile la salma dell’anziano era stata sepolta come “soggetto ignoto” dopo otto mesi di custodia in una cella frigo dell’ospedale di Chieti.