“Mentre in città si moltiplicano rapine, furti, truffe, atti vandalici e fenomeni di microcriminalità, soprattutto nelle aree periferiche, la preoccupazione dei cittadini cresce in modo evidente. E insieme a essa, cala drasticamente la percezione della sicurezza, alimentata da un senso di abbandono sempre più diffuso.” la nota a nome di Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella.
“Il Comitato Zona 167, ancora una volta – e ci sia concesso sottolineare per l’ennesima volta – rilancia con forza la richiesta di attivare il “CONTROLLO DEL VICINATO”, uno strumento di prevenzione partecipata ampiamente riconosciuto anche dal Ministero dell’Interno (https://www.interno.gov.it/sites/default/files/allegati/vademecum_protocollo_arezzo_il_controllo_del_vicinato.pdf), che ha persino dedicato una sezione specifica sul proprio sito istituzionale per spiegarne finalità e modalità operative.
Non riusciamo davvero a comprendere come, nonostante la sua semplicità, efficacia e riconoscimento istituzionale, questo strumento continui ostinatamente a essere ignorato. Forse perché è troppo semplice e funziona bene o perché proposto dal Comitato della zona 167? Noi vogliamo credere di no, ma vorremmo conoscere le ragioni reali della non adozione ove mai vi fossero.
E non stiamo parlando di teorie astratte: in centinaia di comuni italiani (basta fare una semplice ricerca in rete), il “Controllo del Vicinato” è già realtà da anni, con risultati tangibili. Oltre alla rete collaborativa tra cittadini e forze dell’ordine, queste esperienze virtuose sono supportate da un sistema di segnaletica verticale ben visibile, che avvisa chiaramente che la zona è presidiata da un gruppo di cittadini attenti e organizzati. Un deterrente semplice, ma estremamente efficace, che da solo riesce a scoraggiare episodi di furto, truffa e danneggiamento, contribuendo a creare un contesto più sicuro.
Questo è spiegato chiaramente nelle linee guida ufficiali. Una lettura accessibile davvero chiunque. Eppure, a Barletta, tutto tace. Cosa serve di più? forse una traduzione illustrata a fumetti per farlo recepire? Il “Controllo del Vicinato”, sia molto chiaro non è una ronda, come sovente viene erroneamente identificato, bensì una rete solidale tra cittadini, basata sull’attenzione reciproca e sulla collaborazione con le forze dell’ordine. Funziona, è legittimo, è semplice, è efficace. E allora: perché continuare a far finta che non esista?
Questa volta alleghiamo una nota esplicativa chiara, sintetica e assolutamente comprensibile anche senza lauree in criminologia, che illustra cosa sia il “Controllo del Vicinato”, come si attiva e quali benefici apporta all’intera comunità. Un documento in formato pdf che vale la pena scaricare e divulgare, magari condividendolo con le istituzioni scolastiche. È tempo di smettere di ignorare strumenti concreti e collaudati. È tempo di agire e noi confidiamo nel buon senso di ciascuno, nessuno escluso mirando ad una città finalmente più sicura.”
Nota esplicativa sul “Controllo del vicinato”