“Nel 2002, 22 anni fa il Comune di Barletta firmava con l’Ente Ferrovie dello Stato una convenzione per eliminare il passaggio a livello di via Andria. Il 16 febbraio del 2019 il sottoscritto ordinava ad RFI la chiusura del passaggio a livello di via Andria e obbligava RFI ad iniziare i lavori”. Queste le parole con le quali il sindaco Cannito ha aperto la conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Palazzo di Città.
“Quel giorno mi assunsi una grande responsabilità , ci misi la faccia e il mio coraggio sapendo che i tempi di realizzazione dei sottovia, stimati in tre anni circa , considerata la complessità dei lavori non sarebbero stati rispettati, ma per il bene di Barletta dovevo rompere quell‘inerzia politica-tecnico- amministrativa che, come ho già detto, durava da 22 anni. Come ebbi a dire alla Gazzetta del Mezzogiorno e a voi tutti voglio fare una premessa. Si sappia che il Comune di Barletta non è il committente dei lavori. Questo lo dico ai miei cari detrattori e odiatori che mi attribuiscono colpe che non merito e con assoluta serenità di animo dico loro anche che gli insulti non mi scalfiscono perchè sono forte del mio operato. Come è riportato dal verbale di consegna del sottopasso si evince che è RFI in qualità di stazione appaltante ad avere la responsabilità della progettazione e anche che l’ opera la realizza a propria cura e spese.
Quindi il Comune non ci ha messo soldi di bilancio comunale anzi, – sottolinea il primo cittadino ai presenti alla conferenza stampa – voglio ricordare che il comune approfittando dei lavori di via Andria, per evitare di rompere gli assi viari del sottovia appena realizzati e sperperare danaro pubblico, ha inteso realizzare in parte la condotta da 1600 mm che convoglierà a mare le acque piovane della 167, e utilizzare, con un altro progetto già realizzato, queste acque dopo opportuno trattamento per irrigare i giardini del Castello.
Voglio anche ricordare che sin dal primo giorno di inizio lavori ho braccato RFI e Italferr Ferrotramviaria i cui interlocutori ,ingegneri e amministratori cambiavano di volta in volta e quindi avevano bisogno di tempo per dare delle risposte alle mie continue sollecitazioni. Per quanto riguarda il ritardo della consegna dell’opera, le date di conclusione dei lavori che io comunicavo erano quelle che mi venivano trasmesse da RFI con le note acclarate al protocollo comunale.
Parlando del ritardi di consegna dell’opera , e lo dico a chi vuole lucrare politicamente su questa storia, questi non sono dipesi dal comune che anzi è stato sempre molto collaborativo per risolvere i problemi delle autorizzazioni e non solo che venivano richieste dalla committenza.
Le cause dei ritardi sono ascrivibili alla pandemia, all’ aumento dei costi dei materiali, alla loro irreperibilità sul mercato, alle necessità di varianti del progetto essendo il progetto esecutivo vecchio di 22 anni e che, comportando altro ulteriore aumento dei costi di realizzazione, necessitava di una preventiva autorizzazione dei vertici aziendali alla spesa. Questo ha determinato un conflitto tra la impresa esecutrice ed RFI tanto da essere più volte sul punto di risolvere il contratto anche perchè la impresa veniva pagata con estremo ritardo oltre ai conflitti con gli espropriandi con Ferrotramviaria alla lentezza delle risposte da parte di altri enti Aqp Telecom Fastweb Enel ecc..
Ho preteso che la consegna avvenisse oggi perchè RFI non poteva continuare a dare date senza mantenere l’impegno assunto. Chiedo scusa alla città per il ritardo della consegna anche se questo avrebbe dovuto farlo RFI e chiedo perdono se faccio una infrazione alla mia modestia. Quel sottovia, se oggi è percorribile con le auto e a piedi, lo è percheè da sindaco ho fatto quello che doveva essere fatto e che pero’ non era stato fatto per 22 anni. Dio sa quanto impegno ho messo per risolvere problemi che non appartenevano alla sfera di competenza del sindaco ma io sono fatto cosi. Un sindaco deve essere così e deve assumersi delle responsabilità sempre.
Oggi finalmente possiamo dire che è stata consegnata alla città una delle più complesse opere infrastrutturali della sua storia anche se c’e’ ancora da fare molto. Mi corre l’obbligo di ringraziare soprattutto i residenti per la pazienza avuta, per i disagi sopportati.
Ringrazio i lavoratori e le imprese di via Callano e di via Andria, ringrazio tutti i cittadini del quartiere che hanno dovuto sopportare enormi disagi, gli uffici tecnici e i loro dirigenti e funzionari, il comandante della polizia locale e i suoi collaboratori. Ringrazio la Commissione dei lavori pubblici l’Assessore Lucia Ricatti, l’Assessore Scazzeri come Amministrazione abbiamo fatto un lavoro di squadra. Oggi è una festa della città. Godiamoci il frutto di questa fatica andiamo ad aprire il sottovia con sobrietà, senza cerimonie. C’e’ ancora molto da fare e noi continueremo a lavorare per la conclusione di tutti i lavori.
Il problema della raccolta delle acque è un problema che esiste ma non pregiudica la funzionalita’ e la sicurezza del sottovia, perche’ abbiamo preso tutte le precauzioni possibili. Entro un mese, come riportato nel verbale di consegna, saranno attivate le pompe di sollevamento delle acque piovane e sarà messo in funzione il sistema di teleallertamento per cui il problema è temporaneo e anche se dovessero determinarsi piogge torrenziali e monsoniche saranno messi in atto interventi tecnici che ripristineranno nel più breve tempo possibile la rifunzionalizzazione del sottovia.
Sono certo che ci saranno delle critiche sulla viabilità in entrata da via Andria (lato monte), ad altri bisogna chiedere perchè nel 2017 è stata sottoscritta una convenzione che ha consentito a una impresa di essere autorizzata ad entrare nella sua proprietà obbligando gli automobilisti a una deviazione del tracciato stradale”. Ha concluso.