Stop alla pesca di ricci nelle acque del mare di Puglia. Entra in vigore oggi, 5 maggio, la norma approvata il 28 marzo scorso dal Consiglio regionale che estende il fermo biologico fino al 30 aprile 2025. Lo scopo del provvedimento è consentire alla specie marina il ripopolamento dei fondali che rischiano la desertificazione a causa del massiccio e continuo prelievo. Una legge che sembra aver messo tutti d’accordo, pescatori e ambientalisti. Primo firmatario della proposta, approvata dal Consiglio regionale con 41 voti favorevoli e un solo contrario, il capogruppo di “La Puglia Domani”, Paolo Pagliaro che precisa: “E’ utile anche per il ripopolamento di tutti i pesci, perché la pesca intensiva dei ricci di mare può determinare anche la riduzione del pesce costiero che se ne ciba”. La speranza è che la norma pugliese possa diventare presto un modello anche per altre regioni, in modo da estendere a ulteriori zone costiere la tutela dell’ecosistema marino.
Si tratta in realtà di un provvedimento non completamente nuovo per la nostra regione: nel 1995 fu approvata una legge che proibiva la pesca dei ricci a maggio e a giugno, mentre la consentiva a luglio per un massimo di 50 esemplari per i pescatori non professionisti e di mille per la pesca professionale destinata alla vendita. La legge entrata in vigore oggi non farà comunque sparire i ricci di mare dalle nostre tavole: ne vieta infatti la sola pesca, non la commercializzazione se provenienti da altre zone, quali per esempio Grecia, Spagna, Croazia, Albania e Portogallo. Essenziale per la regolarità della vendita di prodotti extraregionali l’indicazione chiara e certificata della provenienza. A vigilare sarà la Guardia costiera.