La ricostruzione di quanto accaduto la sera del 18 ottobre scorso fra Julie, la studentessa francese che quattro giorni dopo si sarebbe tolta la vita nella sua camera a Lecce, dove studiava da un mese per l’Erasmus, e il 19enne della provincia di Brindisi prima della presunta violenza sessuale riferita dalla ragazza al Pronto soccorso ma mai formalizzata in denuncia, potrebbe arrivare dalla visione dei filmati delle telecamere di videosorveglianza posizionate nei dintorni di via Pappacoda, residenza della 21enne.
Il 19enne, infatti, indagato dalla Procura di Lecce per induzione al suicidio e violenza sessuale, avrebbe raccontato agli inquirenti di aver conosciuto Julie e una sua amica bielorussa quella sera stessa in zona Porta Rudiae; da lì si sarebbero avviati insieme, per restare poi da soli e percorrere il tragitto fino a casa della studentessa francese, cioè viale Degli Studenti e via Taranto. Lungo il percorso ci sarebbero già stati baci ed effusioni, fino all’invito della ragazza a salire in casa. Tutte dichiarazioni alla cui veridicità si sta cercando riscontro appunto nei filmati delle telecamere.
Anche il ragazzo egiziano che divideva l’appartamento con Julie ha riferito di essere rimasto in camera sua la sera del 18 ottobre e di non aver udito alcun rumore dalla stanza della coinquilina.
Nelle scorse ore la salma della ragazza ha fatto rientro in Francia.