Una vasta operazione antimafia dei Carabinieri è in corso nel nostro territorio provinciale dalle prime ore dell’alba di oggi, 16 maggio. La base operativa del sodalizio criminale dedito al traffico di stupefacenti con modalità mafiose sarebbe Andria ma con ramificazioni in tutta la Bat e anche fuori regione. Coinvolti numerosi indagati. Gli arresti sono in corso in diverse località delle regioni Puglia, Liguria, Lombardia e Piemonte.
Maggiori dettagli sull’operazione saranno forniti nel corso della conferenza stampa che si terrà presso la Procura della Repubblica alle ore 10.30, con la partecipazione del Procuratore della Repubblica di Bari, del Procuratore aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia e del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Bari.
Aggiornamento: I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, con il supporto dei militari di Andria e Trani, dello Squadrone CC Eliportato Cacciatori Puglia e del Nucleo cinofili di Modugno, hanno eseguito 20 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip presso il Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, sulla base di gravi indizi di colpevolezza a carico di altrettanti soggetti indagati, i quali avrebbero partecipato a un sodalizio dedito al narcotraffico, diretto e promosso da soggetti vicini al clan Pistillo, operante ad Andria e nel nord barese (video dell’operazione).
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e condotte nel periodo dal 2019 al 2020 dal Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Bari, con il supporto della Compagnia di Andria, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri vari, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in merito alle attività illecite poste in essere dal clan Pistillo nell’arco di circa un anno, delineando il sodalizio, costituito anche da donne, dedito al narcotraffico in tutti i suoi elementi sintomatici, e cioè una struttura gerarchicamente articolata, composta da organizzatori, promotori, dirigenti e partecipanti, che grazie al controllo del territorio – sulla scorta delle qualità mafiose dei promotori – riusciva a gestire il mercato degli stupefacenti, ricorrendo, all’occorrenza, alla violenza e all’utilizzo di armi e munizioni.
Nel corso delle attività, in diverse fasi, sono state sequestrati, fra l’altro, più di 3 chili di tritolo, 6 pistole, un fucile semiautomatico, circa 500 munizioni, nonché 24 chili di marijuana, 15 chili di hashish e un chilo di cocaina.