Nella serata di ieri, 9 giugno, gli agenti del Commissariato di Barletta e il cappellano della Polizia di Stato don Pietro D’Alba hanno incontrato alcuni cittadini presso la chiesa di San Paolo Apostolo a Barletta per approfondire la tematica delle truffe che vengono compiute soprattutto ai danni delle persone anziane.
Nel corso dell’incontro sono state rappresentate le tecniche impiegate dai truffatori e gli accorgimenti che ciascun cittadino deve adottare, ma in particolare quali sono i campanelli d’allarme che devono farci insospettire e pensare che ci si trovi innanzi ad una possibile truffa.
Qual è il caso più frequente di truffa?
La telefonata di un finto parente (che riferisce essere figlio, nipote, moglie o altro) che dice di trovarsi in difficoltà –per bollette non pagate, per un incidente stradale etc-, e di rischiare di essere arrestato. Segue la richiesta immediata di denaro per far intervenire un avvocato ed impedire l’arresto. Poco dopo giunge presso l’abitazione, una persona ben vestita, distinta, che prende il denaro e, quando non sufficiente per far fronte alle spese del legale, chiede gioielli.
Cosa fare quando vi è il sospetto di essere vittima di una truffa?
Bisogna chiamare immediatamente la Polizia e il parente vero da cui si presume di aver ricevuto la telefonata d’aiuto.
Ma prestate attenzione!
Spesso si commette l’errore di credere di aver chiuso la conversazione telefonica, che invece resta ancora attiva e quando si digita il numero del vero parente o della Polizia, si crede che stia rispondendo la persona cercata ed, invece, lì è ancora in attesa il truffatore che finge di essere un operatore di Polizia o il parente chiamato e rassicura sull’autenticità della richiesta di denaro.
Quindi in linea generale ricordate che:
1. non bisogna aprire la porta a persone che non si conoscono, anche se ben vestite e gentili
2. se indossano delle divise o mostrano dei tesserini, potrebbero essere finti
3. se ricevete una telefonata sospetta, prima di chiamare il 113 o comporre un numero telefonico di un parente, assicuratevi che si senta il classico suono che caratterizza l’apertura di una nuova conversazione telefonica
1. i truffatori potrebbero conoscere il tuo nome e cognome o fingere, con frasi semplici e brevi, di conoscere figli, mariti, mogli o altri parenti
2. possono operare da soli, ovvero con più complici
3. potrebbero utilizzare una persona che vuole offrirti aiuto, ma in realtà è un loro complice.