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World Pizza Day: storia di una magia a lenta lievitazione

Semplice, goduriosa, democratica: è la pizza, regina indiscussa dei lievitati ed esempio mangiabile della perfezione del cerchio. Non ce ne voglia la cucina gourmet, ma niente scalda il cuore come una buona pizza tonda calda, fragrante e condita con amore, ecco perché dal 2017 l‘Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano è Patrimonio dell’Unesco e il 17 gennaio si festeggia il World Pizza Day.

La data, ovviamente, non è casuale, e no, non c’entra niente la vicinanza con il blue Monday, che è comunque un’ottima scusa per mangiare una pizza; il 17 gennaio, infatti, si festeggia Sant’Antonio Abate: protettore degli animali, ma anche di fornai e pizzaioli.

Acqua, farina, lievito, sale e un filo d’olio al massimo, il tocco gentile e sapiente di chi ha imparato sul campo come manipolare gli impasti, la meccanica delle pieghe, la magia delle bolle. Tanto serve per arrivare a quel disco d’impasto che una volta cotto racconta una storia che si rinnova a ogni spicchio. La panificazione è un mestiere antico, basta pensare che in Sardegna ci sono tracce di cottura del pane risalenti a ben 7000 anni fa, ed è notizia certa che già i soldati persiani nel VI secolo e gli abitanti dell’antica Grecia consumavano pasti composti da impasti conditi con erbe aromatiche, frutta, ortaggi e formaggio.

Per risalire all’origine della pizza, quindi, bisogna seguire gli sbuffi di farina lungo secoli e secoli, dai primi antenati fino alla creazione di sua maestà la Margherita, la cui nascita si attesta intorno al 1830, per raggiungere però il suo momento di gloria (e probabilmente anche il suo nome definitivo) nel 1889, anno in cui Raffaele Esposito, pizzaiolo di Napoli, offrì e dedicò alla regina consorte Margherita di Savoia una pizza condita proprio con salsa di pomodoro, mozzarella e basilico, in  onore del Tricolore.

La Margherita resta ancora oggi in cima alle classifiche delle pizze più amate e rappresenta la quintessenza della perfezione gastronomica: un mix di semplicità e gusto che si fa mangiare a oltranza, senza stancare mai. Nel corso dei secoli però la Margherita è stata via via affiancata da compagni di viaggio più che autorevoli, combinazioni che col tempo sono entrate in tutti i menù di tutte le pizzerie d’Italia e del mondo sotto la voce “le classiche”.

Negli ultimi decenni però la pizza sta vivendo un nuovo Rinascimento, ha scoperto eccellenze gastronomiche sempre più di nicchia, si è fatta letto per unioni sempre più audaci, avveniristiche, a volte anche azzardate. Si è giunti alla definizione di un filone parallelo rispetto a quello della serata “minima spesa massima resa” nella pizzeria sotto casa: la pizza gourmet. I pizzaioli sono ormai delle star al pari degli chef, ci sono classifiche di eccellenza e turismo di settore. Insomma, la pizza è una storia seria, e l’Italia (ma anche il resto del mondo) ha ancora voglia di ascoltarla.

Che si tratti di una serata tra amici o di una cena romantica, la pizza è sempre la scelta giusta per chi cerca intimità, condivisione e calore. Dove c’è pizza c’è amore, sempre.

 

Articolista di barlettaweb24, il primo quotidiano on line del gruppo, giovane e innovativo, si pone l’obiettivo di coinvolgere i lettori e renderli attivi e partecipi sul proprio territorio, attraverso notizie costantemente aggiornate e approfondite.

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