Nella mattinata di Martedì 21 marzo, nonostante la fitta pioggia, si è svolta a Barletta l’inaugurazione della targa commemorativa dedicata a Pietro Mennea, per celebrare il decennale della sua scomparsa.
La targa, intitolata al “velocista, politico e saggista” barlettano è stata scoperta presso la “Salita del Vaglio” che collega piazza Marina e Via Cialdini, uno dei luoghi in cui Mennea, ancora ragazzino, era solito allenarsi. L’evento si è svolto alla presenza del sindaco di Barletta Mino Cannito, dell’assessore allo sport Marcello De Gennaro, dei rappresentanti della Fidal e dell’Associazione Barletta Sportiva.
La cerimonia è stata arricchita dalla presenza degli studenti dell’“Istituto Comprensivo Pietro Mennea”, del Liceo Scientifico Sportivo “C. Cafiero” e del liceo musicale “A. Casardi” che per l’occasione hanno eseguito dal vivo l’Inno di Mameli. All’evento hanno partecipato anche Giuseppe Acquafredda, ex compagno di staffetta di Pietro e il prof. Franco Mascolo, storico primo allenatore del campione di atletica che ha condiviso con i presenti un intimo racconto di Pietro: “Io vivo con lui e in lui. Era un barlettano purosangue, aveva Barletta nel cuore. Pietro Mennea è nel nostro DNA” – racconta commosso.
Oltre all’installazione della targa commemorativa, numerose sono le iniziative in programma per omaggiare Mennea, anche alla luce del protocollo d’intesa stipulato di recente dal Comune di Barletta con la “Fondazione Pietro Mennea Onlus”, presieduta da Manuela Olivieri, moglie del campione olimpico.
“Il nostro intento è quello di onorare Pietro Mennea e portarlo nella storia della nostra città per sempre, attraverso una statua che vorremmo collocare sul lungomare e la realizzazione di un museo dello sport cittadino dedicato a Pietro”, spiega il sindaco Mino Cannito.
Record del mondo alle Universiadi di Città del Messico nel 1979 con 19″72, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Mosca del 1980 ed attualmente ancora detentore del primato europeo nei 200 metri piani e del primato mondiale nei 150 metri su pista non rettilinea, la “Freccia del Sud” continua a rappresentare uno straordinario punto di riferimento per i giovani atleti.