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“La seconda vita”, Vito Palmieri presenta il nuovo film a Barletta

Proiezione e incontro con il regista, ieri sera, presso la Multisala Paolillo

È davvero possibile ricominciare a vivere dopo il carcere? Esiste una seconda occasione per chi ha trascorso anni dietro le sbarre? Il delicato tema del reintegro sociale e del ritorno alla libertà degli ex detenuti è al centro de “La seconda vita”, la nuova pellicola del regista pugliese Vito Palmieri.

Opera d’apertura della 15esima edizione del BiF&st (Bari International Film Festival), il film è stato presentato ieri sera alla Multisala Paolillo di Barletta.
Palmieri, regista di successo oltre che sceneggiatore e produttore cinematografico, ha incontrato il pubblico barlettano accorso al cinema per applaudire il suo ultimo lavoro. Un racconto estremamente realistico e a tratti poetico che esplora la vita di Anna (interpretata da Marianna Fontana), una trentenne che dopo anni di detenzione per aver compiuto l’omicidio di sua sorella, decide di partire per un luogo lontano e provare, non senza difficoltà, a chiudere i conti con il passato.

L’idea di portare questa storia sullo schermo, spiega il regista, è nata dopo alcune lezioni di cinema tenute in un carcere di Bologna. “Mentre una condanna e una sentenza hanno una fine, i pregiudizi e la condanna morale purtroppo no. Questo film racconta proprio questo: il giudizio degli altri e l’esclusione da parte della società che spesso accompagnano l’esistenza di un ex detenuto.”

Uscito nelle sale lo scorso 4 aprile, “La seconda vita” è stato mostrato in anteprima in diverse carceri italiane all’interno di un vero e proprio tour tra i penitenziari. Un modo per offrire a chi è recluso una storia in cui riconoscersi e da cui trarre ispirazione, ma soprattutto una speranza per il futuro. “Alla fine di ogni proiezione, sia uomini che donne si sono convinti di poter avere una seconda possibilità e mi hanno ringraziato per aver raccontato il loro mondo”, afferma Palmieri.

Attraverso la storia di Anna, il film mette in luce anche l’importanza della “giustizia riparativa”: l’incontro tra chi ha commesso un reato e chi ne ha subito le conseguenze è fondamentale per ridurre le conflittualità e garantire una convivenza civile. E Palmieri, che a questo tema ha dedicato anche un documentario dal titolo “Riparazioni”, ne è convinto.

Ad assistere alla proiezione de “La seconda vita” al Cinema Paolillo anche Don Riccardo Agresti, parroco di Andria e responsabile del progetto “Senza sbarre” finalizzato al reinserimento sociale dei detenuti attraverso il lavoro.
Prete di frontiera da sempre vicino ai carcerati, Don Riccardo crede fortemente nelle seconde opportunità e ci tiene a ribadire l’essenzialità delle misure alternative al carcere come unica via per risolvere i problemi del sovraffollamento penitenziario e delle scarse condizioni di vita delle persone detenute.

La serata si è poi conclusa, tra gli applausi del pubblico, con un interessante intervento del Prof. Luigi Pannarale, ordinario di Sociologia del diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Bari.

 

 

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